Breve storia di un raggio di sole by Gianumberto Accinelli

Breve storia di un raggio di sole by Gianumberto Accinelli

autore:Gianumberto Accinelli
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rizzoli
pubblicato: 2018-01-24T05:00:00+00:00


Gli erbivori che non ti aspetti

Mucche, capre, cammelli: tutti erbivori, tutti animali speciali, ognuno a suo modo. Quando abbiamo intrapreso il nostro viaggio, però, ci siamo posti un obiettivo: quello di guardare le cose da un altro punto di vista, di provare a uscire dal seminato seguendo la luce di un raggio di sole in luoghi dove non avremmo mai pensato di mettere il naso. Ci sono un mucchio di cose, in natura, che stanno sotto i nostri occhi senza che noi riusciamo a vederle – e sì, tra queste ci sono anche molti erbivori.

I principali divoratori di erba, infatti, non sono le mucche, e neppure le giraffe e gli elefanti. Sono molto più piccoli, invece, ma abbastanza numerosi da processare una massa vegetale di impressionanti proporzioni. Stiamo parlando degli insetti, creature antichissime dalle abilità nascoste e sorprendenti!

Un primo esempio ci arriva dai Lepidotteri, cioè la grande famiglia che comprende sia le farfalle diurne sia quelle notturne. Questo importante gruppo è costituito da ben 200.000 specie, che hanno una cosa in comune: più invecchiano, più diventano belle. Come tutti sappiamo, infatti, prima di colorare il cielo con le loro ali brillanti le farfalle hanno una forma simile a quella dei vermi, e anziché volare strisciano per terra. Oltre a essere sgraziati, i bruchi hanno un appetito terribile che li tiene ancorati a ogni vegetale commestibile che incontrano sulla loro strada. Ciascun bruco necessita di un quantitativo di cibo pari a dieci volte il proprio peso: per assumere una tale quantità di erba e foglie, non può fare altro che tenere la bocca impegnata dall’alba al tramonto, masticando ininterrottamente fino a quando, alla sera, la stanchezza e la bassa temperatura bloccano il suo metabolismo dandogli un po’ di tregua. Inoltre bisogna tenere conto del fatto che, mentre i mammiferi sono capaci di consumare quasi esclusivamente le parti tenere come le foglie, gli steli erbosi e i frutti, i bruchi possono processare anche le radici, la linfa elaborata, il polline, e in alcuni casi perfino il legno, una sostanza tra le più indigeste che esistano in natura.

Ora, se proviamo a moltiplicare il quantitativo di cibo consumato quotidianamente da un bruco per le 200.000 specie di farfalle esistenti, otteniamo un numero ovviamente molto alto. Se poi continuiamo a moltiplicarlo per i miliardi di miliardi di individui che appartengono a ciascuna delle 200.000 specie, il risultato è una cifra da capogiro. Non è finita: a questo numero dobbiamo sommare anche la quantità di vegetali consumata dagli altri erbivori – uccelli, mammiferi, pesci, anfibi. Ecco che il numero ottenuto diventa così alto da risultare incalcolabile.

È naturale che questa brama di nutrimento scateni una colossale guerra tra gli erbivori e le piante: da una parte queste ultime resistono al continuo e pressante attacco crescendo e ricrescendo, fino a ricoprire di verde gran parte della superficie terrestre; dall’altra gli insetti sono sempre più numerosi e difficili da gestire. A tutt’oggi, la natura non ha ancora sancito chi può mettersi dalla parte dei vincitori e chi dei perdenti.



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